Foto: Mazen Jannoun
da “Fuochi” di Marguerite Yourcenar
di: Monica Ciarcelluti e Riccardo Palmieri
con: Monica Ciarcelluti
Regia: Riccardo Palmieri
Scenografia: Saverio Todaro
Musiche: Michele Zanni
Luci: Sergio Taddei
“Maddalena o della Salvezza” è un monologo per attrice tratto e ispirato al racconto omonimo contenuto nella raccolta “Fuochi” di Marguerite Yourcenair. Maria Maddalena confessa, denuncia, proclama, sentenzia attraverso un’emorragica narrazione la sua ascesi verso la salvezza, la sua salvezza dalla ‘felicità’. Cosa significa per noi essere liberi? L’affronto della libertà alla vita: quale il suo prezzo? E dove comincia e quando finisce il suo Martirio? “…ci offrivamo a qualsiasi dolore per far nascere una nuova vita” (M. Yourcenar ).
Nel desiderio risiede l’estrema libertà, la salvezza dal vedere esauditi i propri ideali, i propri sogni più alti. “State attenti a desiderare, perché potreste ottenere ciò che desiderate” (O. Wilde). La vitalità della ricerca si oppone all’immobilità dell’appagamento – bulimico e compulsivo – tipico della nostra epoca. Il non-appagamento del desiderio rende Maddalena incinta di vita. Maria Maddalena desidera e nel suo desiderare si libera dalla riuscita di una vita perfetta. Il suo non poter saziare questa fame febbrile di vita e di amore la salva.
Parola, suono, immagine, coordinati in un unico evento scenico, che diviene a sua volta una linea espressiva che trascina chi lo osserva in un limbo sospeso fra filosofia e concettualità archetipica. La parola diviene elemento di suoni significanti. I suoni divengono litanie, liturgie, non è più importante ciò che viene detto ma ciò che viene evocato. Siamo nella metafisica.
produzione Arterie Cirt in collaborazione con Florian Teatro Stabile d’Innovazione
con il contributo contributo Fondazione Pescarabruzzo
con il patrocinio Assessorato alla Cultura di Sestola (Mo)